chi siamo

1897

Più di cento anni
per una case history di famiglia

Nel 1897 non è che un’osteria, una piccola mescita di vino a Contra, la frazione di Missaglia dove la Casa Vinicola Caldirola ha tutt’ora sede.

È proprio questo il luogo in cui Ferdinando Caldirola dà inizio alla storia che legherà per tre generazioni la sua famiglia alla tavola degli italiani. Dagli anni Quaranta, insieme al figlio Gaetano, trasforma il locale di ritrovo in un punto vendita più articolato, coinvolgendo tutta la famiglia. Negli anni Sessanta, avvalendosi di sette collaboratori, inizia ad imbottigliare vino. Le apparecchiature sono manuali, l’organizzazione molto semplice; l’impresa è piccola, ma funziona bene. Le osterie della zona apprezzano i fusti, le damigiane, ma anche le bottiglie. Niente etichetta ancora, solo capsule colorate per contraddistinguere i diversi vitigni; sul vetro, in rilievo, “Vini Caldirola”.

I formati ridotti, i cosiddetti quartini, sono invece destinati a conquistare le mense aziendali, e nel decennio successivo i nomi si faranno molto importanti: Innocenti, Alfa, Bianchi, Falck, Pirelli, Vismara…

Gli anni '70 e 80

Con gli anni Settanta, la Caldirola conosce un importante sviluppo tecnologico, fino ad arrivare all’automazione completa dei processi di imbottigliamento. La Grande Distribuzione è la nuova meta e Nando Caldirola è deciso a raggiungerla. L’etichetta “La Cacciatora” diventa protagonista di quelle iniziative promozionali che d’ora in avanti diventeranno le scelte abituali delle insegne più importanti. Il mercato apprezza e premia con la fedeltà l’ottimo rapporto qualità/prezzo, e l’assortimento si allarga: dal Piemonte alla Toscana, alla Sicilia, all’Abruzzo.

Negli anni Ottanta e Novanta, consolidata la presenza sul mercato italiano, si inizia a guardare oltre la frontiera. La Germania, per cominciare; Olanda, Belgio, Lussemburgo, e poi si va a Mosca. L’ex Unione Sovietica diventa una meta frequente di viaggi commerciali, mentre il Presidente Michail Gorbačëv, giunto, nel 1993, in visita proprio a Missaglia, fa il brindisi con il Prosecco Caldirola.

Nel frattempo, l’azienda ha già legato il proprio nome al mondo dello sport. La bottiglia dei Mondiali del 1990, svoltisi proprio in Italia, entra in tutte le case, mentre le maglie dei campioni di ciclismo fanno percorrere al logo dell’”Italia dei vini” le strade di tutta Europa.

il nuovo millennio

Nel 2000, Caldirola raggiunge il meritato successo: la leadership italiana nel canale moderno della grande distribuzione per il settore vetro.

Ma il nuovo millennio si rivela anche un periodo di grande transizione l’impresa: Nando cede la Casa vinicola, diretta dalla famiglia Caldirola per tre generazioni. Il nuovo management, dalla forte impronta enologica, assicura nuovi obiettivi sulla stessa strada di successo: ulteriore crescita nel mercato nazionale, potenziamento dell’export, lancio di nuovi prodotti in linea con le preferenze dei consumatori, ottimo rapporto qualità-prezzo, mix di servizi su misura per le insegne della distribuzione organizzata. L’attenta selezione dei vitigni regionali italiani porta all’ampliamento della gamma “La Cacciatora”.

Il futuro che avanza è l’apertura di nuovi scenari commerciali, che vedano l’export protagonista d’impresa. Se in Europa l’obiettivo è stato raggiunto con la conquista delle grandi insegne, sono l’America e l’Asia a rivelarsi i mercati più interessanti da esplorare, per essere sempre di più e in tutto il mondo la Casa vinicola dell’”Italia dei vini”.

Foto bicchiere